Riuscirci è una delle sfide più grandi della vita.
Come mai avere fiducia in sé stessi e negli altri è una delle cose più difficili nella vita?
La società di oggi aumenta il peso di questa difficoltà?
La fiducia in sé stessi è crescita personale.
Se non abbiamo fiducia in noi stessi sarà impossibile avere fiducia in qualcun altro. Su questo non c’è dubbio.
Così come per l’amore: non puoi amare nessuno se prima non ami te stesso.
Eppure, non è scontato riuscire a lavorare su sé stessi per riuscire a maturare la consapevolezza necessaria a sviluppare la fiducia.
Spesso chi soffre di mancanza di fiducia ha una ferita che non riesce a rimarginare.
Un peso che non riesce a togliersi dalle spalle, che magari ogni tanto si dimentica di avere, ma che torna a farsi sentire non appena c’è una situazione di difficoltà o una condizione che gli ricorda l’evento che ha causato quella ferita.
La fiducia, per chi sa cos’è, è una cosa meravigliosa: è libertà, è un faro che illumina le notti anche più buie, è come il tronco di una quercia millenaria.
Per chi non riesce ad avere fiducia in sé stesso e nelle altre persone, invece, la fiducia è un’utopia, è una scommessa persa, è un albero dal tronco esile e spesso poco flessibile, che alla prima difficoltà si spezza.
Come imparare ad avere fiducia in sè stessi
Il primo passo per riuscire ad avere fiducia in sé stessi è lasciare andare il passato.
Anche se ci sembra che l’autostima e la fiducia in noi stessi non abbiano niente a che fare con ciò che è avvenuto quando eravamo ancora bambini, in realtà queste mancanze nascono dopo un trauma o dei traumi che non riusciamo a superare.
Proprio per questo è importante non lasciare che il nostro presente venga inquinato dai traumi del nostro passato, dai nostri presunti fallimenti, e dalle insicurezze che ci hanno colpito quando eravamo ancora nel corso della nostra infanzia.
Una volta una persona mi ha detto che il tempo non esiste, che dovevo smetterla di aspettare che passasse abbastanza tempo per superare i miei traumi, che dare tempo al tempo non è altro che una perdita di tempo.
Che in questo universo in cui tutto è relativo, anche il Tempo lo è; e che se avessi voluto, quei traumi e quei dolori che mi sembravano ancora così vicini da poterli toccare, da potermi ricordare vividamente i colori, le emozioni provate in quei momenti, in realtà potevo già guardarli con la consapevolezza dell’ultimo sguardo; perché se, come probabilmente è, tutto è relativo, anche il tempo lo è, e quel dolore che ti sembra ancora troppo vicino in realtà può essere lontano anni luce da te.
Non è il tempo convenzionale che dobbiamo ascoltare, ma il tempo dell’anima.
Dobbiamo rompere le catene che ci tengono legati a quei traumi e decidere di non disegnare più eterni circoli mentali di dolore.
Solo così possiamo smettere di essere dei punti fissi e ricominciare ad essere delle rette che tendono all’infinito.
Solo così possiamo riprenderci quella fiducia in noi stessi; perché improvvisamente capiremo che noi non siamo ciò che ci è capitato, che se la sofferenza ci ha resi cattivi, insicuri, diffidenti, allora l’abbiamo sprecata.
Che possiamo trasformare la profondità del nostro dolore nella profondità di un amore sconfinato verso noi stessi e, dopo, negli altri.
Perchè meritiamo di seminare nella nostra anima solo ecosistemi di amore, consapevolezza e meraviglia.
Così, esercitandoci ad ascoltare il tempo della nostra anima, riusciremo a spostare le lancette del nostro personalissimo orologio oltre l’ora del dolore, del tradimento, del trauma, della violenza, dell’abbandono.
Qualsiasi cosa tu abbia vissuto, puoi decidere di lasciare andare.
Trasformare il negativo in anidride carbonica, lasciarlo andare con inspirazioni ed espirazioni profonde, ogni giorno, praticando un po’ di autoconsapevolezza e smettendo di dubitare di te stesso per qualsiasi ragione.
Puoi darti la possibilità di una vita piena di bellezza e stupore, perchè solo tu sei l’artefice del tuo destino.
È molto importante per me parlare di fiducia, perché è stato proprio quando pensavo di aver toccato il fondo che mi sono reso conto che dando fiducia a me stesso e alle mie capacità, forse, potevo ricominciare.
E così è stato, ho ricominciato.
Le lancette del mio orologio dell’anima hanno ricominciato a girare e ho iniziato a disegnare la mia vita così come avrei voluto che fosse fin dall’inizio.
Come un’esplosione continua di colori, profumi, opportunità da sfruttare e persone da amare.
La fiducia negli altri è crescita personale
Una volta ricominciato ad avere fiducia in te stesso, vedrai che con il tempo riuscirai ad avere fiducia anche negli altri.
In che modo?
Smettendo di credere di poter avere il controllo su tutto.
Non esiste nella vita una ricetta contro il tradimento.
È impossibile controllare gli altri, le loro azioni, i loro pensieri, le loro idee, le loro scelte.
Anche il tiranno più spietato avrà sudditi con pensieri ribelli.
Un popolo che segretamente sogna la rivoluzione.
Mi spiego?
È impossibile avere il controllo su un’altra persona.
E quindi?
Rimaniamo soli?
Ma certo che no!
Bisogna solo abbracciare la consapevolezza che non è il controllo ciò che rende qualcosa degno di essere vissuto, perché nella vita non possiamo controllare nulla. Mai.
Bisogna saper abbracciare la consapevolezza che niente si può controllare e, per farlo, bisogna cercare di vivere quanto più possibilmente nel presente.
Se si riesce a vivere nel presente non si avranno aspettative.
Se non si hanno aspettative, non sarà difficile fidarsi di chi ci sta accanto, perché saremo davvero immersi profondamente nel momento dell’hic et nunc.
Vivendo nel presente, il futuro si srotolerá davanti a noi come un tappeto pieno di possibilità.
Lasciamoci stupire, lasciamo che i nostri occhi si riempiano di amore, di comprensione e compassione.
Abbraccia la tua libertà, quella degli altri e vivi il presente senza lasciarlo inquinare dalla paura di perdere ciò che hai costruito.
Niente potrà distruggere la ricchezza di ciò che il presente ti dona, se saprai metterlo a frutto e valorizzarlo ogni singolo momento.
Come avere fiducia negli altri?
Come puoi liberarti dalla paura che le altre persone ti tradiscano, ti facciano soffrire o ti deludano?
Prima di tutto lavorando sulla consapevolezza che siamo umani, e quindi, purtroppo, capita a tutti di sbagliare.
Anche tu, che ti credi infallibile, puoi sbagliare.
Anche tu a volte ferisci gli altri, pur non volendolo.
A volte basta uno sguardo o il tono di voce, basta una parola.
Tutti sbagliamo, potrà capitare che le persone di cui ti fidi, sbaglino, ma con la comprensione profonda si può vedere qualsiasi avvenimento sotto una luce differente.
Si può usare il dialogo per evitare di arrivare a un punto di rottura tale, o ad una lontananza tale, che ci si ritrovi a guardarsi come dei perfetti sconosciuti.
La condivisione e la comunicazione è la linfa della fiducia negli altri.
Le dinamiche di fondo della fiducia, “orizzontale”, o “verticale” che sia (dove verticale sta per la fiducia religiosa, per la fede, e quindi per la credenza di un qualcosa che trascende la realtà visibile), sono segnate dal modo in cui le persone si mettono in relazione, dal modo in cui si comunica, si condivide.
Avere fiducia significa saper vivere dei legami.
E, in effetti, se ci fermiamo a pensare, non possiamo fare a meno di avere fiducia, perché noi viviamo di legami, non solo personali e relazionali, ma anche di legami con il mondo.
Il nostro stesso corpo funziona grazie a dei legami.
I nostri atomi sono dei legami.
L’etimologia della parola fiducia si rifà alla comune radice fid- delle lingue neolatine, e deriva dal greco peith- (alla base sia del verbo peithoˉ, «convinco», sia del termine pistis, «fede»), che a sua volta proviene dal sanscrito bandh- che significa proprio legame, corda.
Non c’è da stupirsi infatti se in latino il termine fides, -ei significa appunto fiducia o fede; mentre fides, -is indica la corda di uno strumento musicale.
Si può quindi dire che la fiducia è quel filo invisibile che dà la possibilità di creare legami orizzontali tra le persone (quando si riesce ad avere fiducia negli altri) e tra sè stessi e le possibilità del mondo (quando si parla di fiducia in sé stessi).
3 piccoli grandi consigli per le persone con poca fiducia
Ecco qui alcuni tips da focalizzare quotidianamente per lavorare sullo sviluppo della fiducia.
L’amore e la fiducia in noi stessi sono alla base di un rapporto sano con il nostro paesaggio interiore. Non dobbiamo necessariamente lasciare che siano le circostanze esterne a dettare il nostro modo di vivere la vita.
Ecco qui tre domande da farsi per vivere la giornata con più fiducia nel mondo, negli altri e in sé stessi:
Chiediti: “cosa posso fare oggi per amare me stesso?”
Amare e accettare noi stessi è la base per amare gli altri. Praticare una respirazione consapevole può essere la base per cominciare a farlo. Attraverso la respirazione consapevole riconosciamo il nostro corpo come un miracolo, possiamo riconnetterci con il mondo, generare gioia per noi stessi e vedere le radici della nostra sofferenza.
“Il vostro corpo è la sede della coscienza ….. del cosmo”.
Chiediti: “come posso fidarmi di me stesso?”
C’è un detto zen che dice:
“Più grande è il dubbio, più grande è l’illuminazione”.
Anche quando metti in dubbio le tue capacità, sappi che puoi usare quella insicurezza per sviluppare la fiducia “basata sulle prove” e scoprire la tua pace interiore.
Quando pensi: “perché ci sono giorni buoni e giorni cattivi?”
sappi che una buona o una cattiva giornata non dipende necessariamente dagli eventi esterni che ci accadono nel corso della giornata.
Molto dipende da come reagiamo agli eventi che si verificano.
La compassione per noi stessi e per gli altri può ridurre la nostra sofferenza, anche quando accade qualcosa di negativo durante la giornata.
Avere cura di iniziare la giornata con consapevolezza e pace può già aiutare la nostra giornata a essere “buona”.
Quindi?
Appena ti svegli ricerca la gratitudine, la consapevolezza e la pace.
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Leonardo Leone