Come costruire un piano di crescita professionale per volgere lo sguardo al cambiamento futuro
Ognuno di noi arriva alla soglia dei trent’anni con la speranza di aver esaudito i sogni maturati dietro i banchi scolastici e universitari e con un’idea, quella della felicità e dello stare bene.
Raggiungere un traguardo personale e lavorativo che superi gli standard prefissati.
La generazione di chi si affaccia adesso al mondo del lavoro, o di chi ne fa parte da pochi anni, si è dovuta confrontare con i grandi problemi che riguardano la società odierna: la precarietà, il superamento dell’idea del posto fisso a favore di un continuo dinamismo e la tanto odiata e amata partita iva.
Queste continue sfide giornaliere, per cercare di portare sullo stesso piano la propria crescita personale con quella lavorativa, hanno messo a dura prova anche i più tenaci combattenti di questa generazione alla ricerca della felicità.
Per molti sembrerà sciocco pensare che siano come due rette parallele, ma questi due aspetti sono strettamente collegati nelle nostre vite, a noi stessi e al nostro stare bene.
Entrambe, infatti, ricadono sul nostro benessere psicofisico e prevedono un percorso che termina nella costante acquisizione di nuove competenze e padronanza di se stessi.
Lottiamo ogni giorno per aggirare gli ostacoli a cui siamo sottoposti per convogliare tutte le forze nell’esasperata ricerca di quel sentimento tanto agognato che chiamiamo felicità.
Questo bisogno di qualcosa che ci soddisfi veramente mentre in testa c’è sempre quella vocina che chiede: perché non riesco a essere felice?
Siamo soliti pensare che il concetto di benessere mentale collegato all’ambito lavorativo sia circoscritto alla sfera puramente economica, e questa convinzione ci porta ad accontentarci delle offerte che ci vengono proposte sotto la spinta di pressioni esterne che offuscano le nostre ambizioni.
Proviamo a entrare nell’ottica che quel famoso detto – “i soldi fanno la felicità” – non sia veritiero e ci costringe a dinamiche che ci precludono la ricerca della nostra retta via.
Dobbiamo capire che la felicità deriva dal ruolo che decidiamo di accettare e dalle soddisfazioni che ne conseguono, di crescita e arricchimento.
Entriamo nell’ottica secondo la quale siamo noi i padroni del nostro destino.
Sempre noi a determinare il nostro futuro e decidere quando è il momento di non accontentarsi più se quel che si ha non è soddisfacente.
Ci siamo costruiti intorno una zona di comfort dentro la quale sentirci protetti, ma, in realtà, questa nasconde l’insidia più pericolosa: l’abitudine.
Abituarsi a una situazione che non ci permette di crescere e ci porta ad auto sabotarci è lo sgarbo più grande che possiamo infliggerci.
È fondamentale attuare un processo di cambiamento che deve venire dall’interno.
Abbandonare la zona di comfort e inseguire i nostri sogni. Sbloccare il nostro potenziale significa prendere consapevolezza di quel che siamo per evolvere.
Secondo i grandi Dizionari, la felicità è lo stato d’animo (sentimento) positivo di chi ritiene soddisfatti i propri desideri.
Ma quali sono questi desideri?
Sono nostri o della società che ci circonda?
La ricerca compulsiva e la fretta di dover trovare un’occupazione ora e subito non è una buona consigliera e in molti casi ci porta ad accettare delle offerte sbagliate dalle quali non siamo più in grado di fuggire per paura dell’ignoto e di dover affrontare tutto da capo.
Non è semplice ma, un passo alla volta, prova ad allontanare tutte quelle abitudini nelle quali sei incardinato e che ti impediscono di crescere e realizzarti nel modo in cui vorresti.
Il raggiungimento dei nostri traguardi, vedere ripagati gli anni di studio e tutti i sacrifici: questo deve diventare lo scopo principale!
Quindi rimbocchiamoci le maniche e cerchiamo il lavoro più adatto per cambiare in meglio la propria vita.
Come?
Seguendo queste tips per costruire il tuo piano di crescita per la ricerca del lavoro perfetto e della felicità, concentrandoci, un passo alla volta, con perseveranza verso la realizzazione dei tuoi obiettivi.
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Il punto di partenza per il tuo cammino di crescita deve essere un’auto-analisi.
Quali sono le tue caratteristiche, i tuoi punti di forza e debolezza, in che valori credi?
Per essere soddisfatto, per stare bene e far sì che il tuo percorso sia un successo la coerenza con i valori in cui credi deve essere preservata.
Mettersi in discussione non è mai facile, ma fare un punto della situazione per valutare le scelte compiute e future è il primo passo per la tua realizzazione.
Dove vorresti arrivare?
Comprendere te stesso e le tue potenzialità ti permetterà di fare le scelte giuste per la costruzione solida delle tue competenze e della rete di contatti.
Hai le idee chiare su cosa vorresti diventare “da grande”?
Tenere conto dei propri ideali e avere degli obiettivi da conquistare, nella propria vita privata e lavorativa, può essere decisivo per passare dall’astratto al concreto.
Compila il tuo CV
Il curriculum vitae è il tuo biglietto vincente, deve mostrare un quadro positivo delle tue capacità e dei tuoi punti di forza, intuitivo e facile da leggere.
Cura, attenzione e personalizzazione dovranno essere il tuo mantra per la stesura.
Le prime informazioni dovranno essere quelle personali: nome, cognome, data di nascita, domicilio e contatti.
Dopo queste informazioni potrai tracciare una panoramica delle esperienze maturate fino a ora, sottolineando, oltre al ruolo svolto, il nome delle aziende in cui hai lavorato con le date di inizio e fine collaborazione, mettendo in risalto le mansioni principali e le responsabilità ricoperte, gli obiettivi raggiunti e le competenze maturate nel corso dell’esperienza lavorativa.
Per la parte che riassume la tua formazione scolastica e universitaria, includi titolo di studio e scuola, con eventuali esperienze formative all’estero.
Pianifica la tua strategia ricerca
Una volta stabilito cosa vorresti diventare e quali sono i tuoi attuali mezzi per diventare ciò che vuoi, è il momento di mettere in pratica quanto detto fino a questo punto ed effettuare una prima ricerca.
Il primo passo è creare un profilo sui siti per la ricerca del lavoro, partire dall’annuncio di lavoro che più ci interessa e vedere quanto siamo in linea con le abilità richieste può darci un’idea di quello che il mercato richiede e come possiamo rispondere alle sue richieste.
Il mondo del lavoro è in continua evoluzione e spesso la formazione universitaria non basta.
Una strategia da attuare è quella di analizzare bene cosa chiedono gli annunci che più ti interessano.
Sei in linea con il profilo ricercato ma ci sono dei requisiti extra che non possiedi?
Valuta di incrementare la tua formazione con le azioni che pensi possano essere necessarie, le tempistiche e il budget che puoi investire.
Aggiungi nuove skills alla tua formazione
Avere dei riferimenti validi, che ti forniscono conoscenze e abilità aggiuntive ti permette di rimanere concentrato sul percorso che hai deciso di intraprendere.
In quest’ottica la tua formazione è sicuramente lo strumento più immediato per raggiungere il tuo scopo. Valuta l’ipotesi di frequentare corsi di formazione in campi affini al tuo ambito di studio, impara a utilizzare dei programmi per la grafica, incrementa il tuo bagaglio linguistico.
Tieni a mente le tue candidature
Arriverà il momento in cui invierai molteplici candidature, è bene tenerne traccia indicando la fonte, l’azienda e il ruolo.
In questo modo non vi farete cogliere impreparati se dovesse arrivare la chiamate dei recruiter. Ricordate che il colloquio inizia già dalla telefonata, quindi è importante fare una bella impressione e dimostrare di ricordarsi tutti i dettagli dell’offerta lavorativa.
Tutto quello che devi sapere per affrontare al meglio i tuoi colloqui.
Sei arrivato al primo obiettivo: ottenere un colloquio per la posizione alla quale ti sei candidato.
Questo è un momento cruciale tra te e il responsabile delle risorse umane; quindi, non farti cogliere impreparato e prima di presentarti cerca di avere più informazioni possibili sull’azienda e sulla posizione per cui sei stato contattato: il business, i prodotti, i valori e gli obiettivi.
La maggior parte dei colloqui iniziano con una domanda generica: chi sei?
Presentati liberamente e cerca di far emergere subito i tuoi punti di forza.
Cerca di iniziare dalle esperienze più recenti e soffermati sui particolari che, secondo te, possono essere più in linea con le richieste dei recruiter.
Se pensi che quell’offerta sia quella più adatta a te cerca di restare lucido e adotta questi tre consigli che potrebbero essere determinanti:
- dimostra che l’invio della candidatura è stato ponderato e non sei lì per caso, questo lavoro è quello che vuoi ed è fatto su misura per te;
- fai al recruiter domande pertinenti e mostrati interessato;
- umorismo e buona educazione possono rompere il ghiaccio e creare un clima disteso.
Ma ricorda… onestà e coerenza saranno i tuoi migliori alleati, un esperto selezionatore può essere in grado di capire se stai mentendo!