La crescita e il successo di un’azienda sono strettamente legati alla pianificazione e alle strategie per il raggiungimento dell’obiettivo.
Il Core Business
Il Core Business sta ad indicare la principale attività aziendale.
Ad esempio la principale attività aziendale della Ferrari è la produzione di auto di lusso.
In sostanza, anche se un’impresa può produrre reddito in diversi modi, è fondamentale stabilire i principali beni di produzione di un marchio.
Innovare
Il Core Business deve comprendere anche un piano di evoluzione e innovazione per strumenti e risorse.
Facciamo l’esempio del settore tecnologico.
Se un’azienda che produce smartphone si concentrasse esclusivamente sulla produzione del dispositivo, rischierebbe di rimanere indietro dato che la tecnologia si evolve continuamente.
Focalizzare l’attenzione sulla propria attività principale è l’unico modo per farsi strada in un mercato in cui domina la competizione globale.
Il settore tecnologico è solo un esempio tra i tanti, e il discorso sul Core Business è valido per qualsiasi tipo di impresa.
Dalle idee al Business Plan
Tra le idee e la loro realizzazione il passo non è breve!
E molto spesso non basta una straordinaria idea di business per avere successo.
Un imprenditore riesce a realizzare il proprio progetto di business se tale progetto è chiaro, completo e soprattutto se è realizzabile.
Lo strumento che dà “forma” alle idee del business si chiama Business Plan, ossia un documento in cui vengono riportati gli obiettivi di business, le strategie utili a raggiungerli, gli eventuali ostacoli che si possono incontrare sul cammino e gli strumenti a disposizione per agire.
Trova una destinazione
Un piano del genere comprende, inoltre, un progetto finanziario, una strategia di marketing e di gestione dei processi interni, delle specifiche analisi di mercato.
Si tratta di attività complementari e tutte funzionali all’obiettivo, che richiedono professionisti esperti, preparati e motivati, in grado di agire in maniera efficiente e puntuale.
Outsourcing: l’esternalizzazione premia la produttività
Non è però così semplice gestire un’azienda.
La gestione di un’impresa è costituita da così tanti elementi che, usando un’espressione del gergo comune, molto spesso “non si sa a chi dare i resti”.
In questo caso può essere utile affidare delle attività a dei protagonisti esterni, ed ecco quindi che entra in scena l’Outsourcing.
L’esternalizzazione risulta essere un modello aziendale efficace per accrescere la produttività aziendale, in quanto l’azienda potrà concentrarsi sul proprio Core business, affidando in outsourcing la gestione di tutta una serie di attività secondarie, o comunque complementari, che potrebbero distogliere l’impresa dal proprio obiettivo.
Esternalizzando ad esempio la gestione del personale, la logistica, la comunicazione, l’ufficio stampa o altri settori aziendali, l’impresa è più libera di dedicarsi alla propria attività principale, risparmiando anche sui costi.
Il Business Model
Al giorno d’oggi, l’innovazione di prodotto non è più sufficiente.
Ci possiamo chiedere, ad esempio, perché a volte piccole start up riescono a scalare dei mercati che fino a poco tempo prima sembravano invalicabili.
Molto spesso si riesce ad entrare in certi mercati non perché si ha il prodotto migliore, o magari non solo grazie a questo.
Oggi le aziende che riescono a diventare leader sul mercato sono quelle che hanno saputo ripensare e innovare le proprie logiche, con le quali creare e offrire valore ai propri clienti. In pratica vince sul mercato chi riesce a innovare il proprio Business Model.
Innovare il proprio modello di business significa comprendere e ripensare la propria azienda ad un livello più alto, immaginando di salire su una scala e osservando tutti i processi (produttivi, distributivi, commerciali e altri ancora) come parti, in sinergia, di un grande sistema.
Una visione complessiva e strutturale di questo tipo rende ad esempio visibili le opportunità non sfruttate oppure i rami secchi da tagliare.
Business Model è il sistema operativo
Utilizzando una metafora tecnologica, possiamo dire che il Modello di business è il vero sistema operativo di un’azienda.
I singoli processi, invece, corrispondono ai programmi e alle applicazioni.
Il Business Model è la struttura logica sulla base della quale si possono definire le relazioni e il comportamento di ogni singolo elemento.
Permette di lavorare in modo fluido ottimizzando le risorse e incrementando la produzione.
Fare Business Model Innovation è come aggiornare il sistema operativo del computer. È un’operazione che facciamo quando:
1) Sopraggiungono delle minacce dall’esterno (i virus nel caso del computer, i competitor nel caso di un’azienda)
2) Si presentano nuovi bisogni (nuovi applicativi nel caso del pc, nuovi eventuali clienti nel caso di un’azienda)
3) Il sistema è sovraccarico e le operazioni risultano lente e poco fluide (prestazioni ridotte nel caso del computer, rendimento ridotto nel caso di un’azienda)
Innovare per rendere migliore il modello di business della tua azienda è quindi un’operazione necessaria da ripetere periodicamente, per essere competitivi. Sono esempi di Business Model vincenti aziende tipo Facebook, Apple ma anche Nespresso che vende ogni anno oltre 1.9 miliardi di dollari di singole dosi di caffè di alta qualità per il consumo casalingo.
Non è da meno il successo di Lego, la casa di giocattoli più famosa al mondo fondata nel lontano 1949, che è arrivata ad avere circa 11.000 fornitori, molti di più di quelli che ha Usa Boing per costruire i propri aeroplani.
La matrice SWOT
Se si vuole raggiungere un obiettivo, l’analisi SWOT è uno strumento di pianificazione strategica indispensabile per valutare i punti di forza (Strengths), le debolezze (Weaknesses), le opportunità (Opportunities) e le minacce (Threats) di un progetto o in un’impresa.
Queste analisi devono riguardare sia l’ambiente interno dell’azienda stessa (punti di forza e di debolezza del proprio team) sia l’ambiente esterno (analisi delle opportunità e dei rischi).
Fasi dell’analisi SWOT
Queste sono le fasi che tipicamente vengono seguite durante un’analisi SWOT:
Si definisce uno stato finale ovvero si determina l’obiettivo.
Si definiscono i punti principali dell’analisi SWOT:
1) Punti di forza: gli elementi utili a raggiungere l’obiettivo;
2) Debolezze: gli elementi dannosi per raggiungere l’obiettivo;
3) Opportunità: condizioni esterne che sono utili a raggiungere l’obiettivo;
4) Rischi: condizioni esterne che potrebbero essere dannose per il raggiungimento dell’obiettivo.
A partire dalla combinazione di questi punti sono definite le azioni da intraprendere per il raggiungimento del successo finale.
What-if analysis
Il segreto in un’azienda di successo è quella di prevedere e anticipare gli eventi prima che questi accadano.
Attendere passivamente che si verifichino degli avvenimenti negativi è, infatti, la peggiore delle strategie aziendali.
Uno strumento molto utile per non commettere passi falsi è l’Analisi predittiva (what-if analysis).
Proiezione a medio e lungo termine
Raccogliendo sia i dati storici sia quelli attuali, l’analisi predittiva consente di avere una proiezione attendibile a medio e lungo termine.
L’analisi predittiva si basa sulla raccolta dei dati sia attuali sia storici per avere una proiezione degli scenari attendibili nel medio e nel lungo termine.
L’obiettivo è elaborare delle indicazioni e orientamenti per strategie di business complesse che prendano in considerazione numerosi fattori.
Grazie all’analisi what-if le decisioni dei manager sono più efficaci e basate su dati oggettivi aziendali.
La what-if analysis è quindi quello strumento che elabora scenari differenti per offrire i diversi esiti possibili, dando la possibilità al management di ideare azioni correttive.
A differenza delle analisi predittive evolute, essa ha il vantaggio di richiedere pochi dati di base per poter essere elaborata.
Grazie per aver letto questo articolo fino alla fine.
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