La FOMO “Fear of Missing Out”: l’ansia legata ai social network
La FOMO è un’ansia sociale (Ansia sociale (fobia sociale) – Sintomi, cause, cura) che si sta sviluppando sempre di più nei Millenials a causa dell’utilizzo continuo dei social network, che spingono a mostrare continuamente quello che si fa “filtrando” la realtà dei suoi aspetti negativi e mostrando solo il meglio della nostra vita.
Cos’è la FOMO?
La FOMO è una forma di ansia sociale caratterizzata dalla paura di essere esclusi da eventi, esperienze, o contesti sociali positivi e dal desiderio quasi ossessivo di rimanere in contatto con le attività che fanno le altre persone attraverso i social.
I social network hanno trasformato quest’ansia, che prima si presentava saltuariamente e che avremmo potuto definire una sorta d’invidia passeggera, in una vera e propria ansia.
Oggi sta diventando sempre più ricorrente nelle persone la paura di perdersi un’esperienza gratificante socialmente e di conseguenza l’impossibilità di mostrare al proprio “seguito” social la propria felicità e il proprio benessere.
Quante persone soffrono di FOMO?
La FOMO è un’ansia sociale che nell’immaginario comune si associa solo alle generazioni più giovani, essendo queste quelle più dipendenti ai social.
Eppure non è così: questa paura di essere tagliati fuori, di essere disconnessi dalla rete sociale, è un peso che tutti (o almeno tutte le persone che utilizzano attivamente un social) trascinano nella propria vita.
Quante volte ti è capitato di scorrere nella tua bacheca Instagram o Facebook, e di vedere le foto o i video di quei tuoi amici che sono a quella serata a cui volevi andare anche tu?
O quella coppia che è andata in quel ristorante famoso di cui parlano sempre in TV?
O quel gruppo di amici che ha fatto la gita fuori porta il weekend e ora sta cenando in un’osteria che sembra buonissima?
Quante volte hai visto le foto delle vacanze di quella famiglia dove sembrano sempre tutti felici e sorridenti?
O i video di quella persona che sta continuamente in palestra e tu è già tanto se riesci a girare il volante della tua macchina perchè ha il servosterzo troppo duro?
Lo so, sembra sempre che tutti siano sempre più di te, che abbiano più interessi di te, che facciano più cose di te.
E quell’ansia, quello strano magone che ti viene quando vedi queste cose, quella è la FOMO!
Come NON comportarsi
se si soffre di FOMO!
Quindi dopo aver appurato che TUTTI fanno più di te, sono più palestrati di te, mangiano meglio di te, si preparano ogni giorno il pranzo salutare da portare in ufficio, hanno relazioni più felici della tua, figli laureati con 115 e lode, eccetera eccetera, cosa fai?
Beh cominci ad avere l’ansia di non fare abbastanza cose “in” e allora ti iscrivi a salsa perchè è quello che fanno tutte le persone separate, o vai in discoteca, anche se piuttosto correresti la maratona di New York, perchè rimanere a casa il sabato sera a leggere è da sfigati, vai a mangiare il sushi in quel posto costosissimo in cui dopo neanche un’ora e un quarto ti accompagnano alla porta perchè inizia il turno dopo e ti ritrovi ad aver speso inspiegabilmente una cifra assurda per aver avuto la pessima idea di bere un bicchiere di vino (non il migliore della tua vita di certo).
Vai in palestra anche se preferisci andare a camminare nel parco, ma tutti si fanno le foto davanti allo specchio mentre sollevano i pesi in pose da divinità greche e tu devi reggere il confronto, fai aperitivo con le amiche anche se non ti va perchè sennò poi magari non ti invitano più e poi c’è quella tua ex amica che non vedendoti taggata nella foto penserebbe che avete litigato e tu proprio non vuoi darle questa soddisfazione.
Posti la foto dei due piatti per far ingelosire il tuo ex anche se sei semplicemente a pranzo fuori con tua mamma e fai quel viaggio con gli amici in Spagna, in quella cittadina sul mare dove le strade sono appiccicose per quanto alcool ci cade sopra e nelle discoteche non si riesce neanche a ballare, ma ci vanno tutti e quindi che fai resti tagliato fuori a fare lo sfigato?
NO!
Tagliato fuori proprio non vuoi rimanere!
Ma poi sei sicuro di stare bene?
Sicuro di essere veramente felice?
O ti stai solo distraendo e forzando ad essere una persona che non sei solo per paura del giudizio degli altri?
Per chi le fai queste cose: per te stesso, o per poterle postare sui social?
Perché la paura di
essere disconnessi
ci perseguita?
L’ansia relativa alla possibilità che gli altri possano avere delle esperienze piacevoli e gratificanti dalle quali si è assenti, si traduce nel desiderio persistente di controllare ciò che fanno attraverso i social network.
Quindi, come appena detto, queste due componenti sono conseguenti l’una all’altra: i pensieri relativi all’esclusione possono fare nascere ansia, che si cerca di “controllare” ingannevolmente controllando i social network.
È stato provato che il controllo ossessivo dei social network per vedere cosa fanno gli altri o delle notifiche per vedere se qualcuno ci ha scritto, non è sempre un comportamento consapevole: parliamo di una vera e propria incapacità di trattenersi!
Come superare la FOMO?
La FOMO è sotto l’attenzione di numerosi terapeuti che stanno cercando di comprendere profondamente questo fenomeno per poi sviluppare dei protocolli adeguati al loro disinnescamento nella mente di chi ne soffre.
Quello che è emerso finora è che risultano particolarmente efficaci gli interventi che si ispirano alla terapia cognitiva comportamentale, che tende a far sviluppare la consapevolezza delle ragioni profonde che ci provocano ansia e ci inducono a controllare la nostra reazione emotiva.
I 5 consigli degli esperti per gestire
l’ansia di essere disconnessi
- Fare attenzione alle nostre emozioni. Sviluppare la consapevolezza dei momenti in cui nasce l’ansia dovuta alla FOMO aiuta a controllare lo stato emotivo e aumenta la probabilità di non abbandonarsi inconsapevolmente a comportamenti ripetitivi.
- Prendersi del tempo con sé stessi per analizzare l’origine della nostra ansia relativa all’esclusione sociale e il timore di non poter tenere sotto controllo le azioni degli altri.
Conviene ammetterlo a noi stessi: non si può stare ovunque! - Il punto due si lega al punto tre: bisogna abbassare le nostre aspettative! Non è realistico immaginare di poter essere sempre ovunque così come non bisogna illudersi che ogni post sui social media riceverà commenti o apprezzamento.
- Regolare lo stato di ansia attraverso attività offline, ad esempio, attività fisica, cucinare, passare del tempo “disconnessi” con gli amici o riordinare!
- Porsi delle regole e diminuire il tempo passato sui social network. Ti assicuro che non è per niente impossibile: basta decidere un momento della giornata in cui lo smartphone è lasciato in un’altra stanza o viene spento. Questo momento (un’ora almeno) di detox ci aiuterà a disinnescare la ripetizione del nostro controllo ossessivo e inconsapevole.
JOMO:
la “Joy Of Missing Out”
Ma se invece smettessi di cercare di essere sempre all’altezza di qualcun’altro?
Se decidessi di finirla di inseguire qualcosa che non è la tua felicità?
Qualcosa che non è in linea con le tue ambizioni o i tuoi obiettivi?
Perchè non metti in conto di fermarti un attimo, staccare dal mondo, e provare ad ascoltarti per capire veramente cosa vuoi?
Perché non ritrovi la pace che può dare la possibilità di stare un po’ di tempo solo con te stesso?
Magari anche di annoiarti, perché no?
Già: anche la noia è un sentimento che fa crescere e sviluppare competenze nuove e soprattutto che ci permette di instaurare un dialogo profondo con noi stessi.
Ogni tanto annoiarsi fa bene!
La JOMO è proprio questo: imparare a rispettare i propri tempi, i propri bisogni, i propri desideri. Imparare a trovare la propria armonia e il proprio equilibrio, che non possono essere realmente raggiungibili se non attraverso la disconnessione dai social, dai nostri smartphone, dalla nostra costante ricerca di approvazione sociale.
Traducendo l’acronimo JOMO e il suo significato (joy of missing out: feeling content with staying in and disconnecting as a form of self care) in italiano otteniamo questo:
JOMO: la gioia di perdersi qualcosa – sentirsi soddisfatti di rimanere in casa e di disconnettersi come forma di cura di sé.
Sai cos’è la “monkey mind”?
È quello stato mentale che ci impedisce di restare “fermi” su un pensiero, di andare a fondo nei ragionamenti e di trovare la facoltà di concentrarci.
La nuova tecnologia ci sottopone a stimoli continui, facendo connettere il nostro cervello alla perenne frequenza del Monkey Mind.
Così come le scimmie saltano da un ramo all’altro anche noi passiamo continuamente da un device all’altro: dai social, alle email sul pc, allo studio, a whatsapp, alle attività di lavoro rapido: tutto si traduce in decine di stimoli che si susseguono velocemente l’uno dopo l’altro.
Stiamo perdendo la capacità di concentrarci, di staccare, di dedicare cura e attenzione a qualcosa che richiede più impegno, più dedizione.
Basterebbe spegnere il telefono almeno un’ora al giorno, anche solo la sera prima di dormire, e non essere continuamente bombardato da questa mole infinita di immagini messaggi e input.
Ti auguro di ritrovare la gioia che si prova nel fermarsi a guardare il cielo cambiare colore al tramonto, di fermarti a sentire il profumo di erba bagnata in un parco, ad ascoltare il silenzio della tua stanza, il sorriso della persona che ami, le risate degli amici, senza pensare costantemente al telefono e soprattutto ritrovando la meraviglia che si prova quando si sta al mondo capaci di osservare le cose nel profondo.
La vita è una sola!
Vivila davvero!
Ti voglio bene,
Leonardo