Come sbloccare l’Inconscio ed essere padroni della Mente
Quante volte ti è capitato di rimanere incastrato in un pensiero o in uno stato d’animo? Non sei sbagliato, è l’Inconscio che ti parla!
Vivi in una prigione costruita da te
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Vivi in una prigione, costruita da te
Ti spiego come comprenderlo e come venirne fuori.
Hai mai sentito parlare di: “Area di sicurezza?”.
Sembra una bella parola, vero?
Ecco, sappi che non è assolutamente così.
Anzi, direi esattamente il contrario.
Ogni individuo, per vivere, cerca di farlo allontanandosi da ogni situazione di pericolo e di stress e, per riuscirci, pensa di dover tenere tutto sotto controllo.
Ma se ci rifletti bene, vivere controllando tutto, non solo non è possibile ma ti limita moltissimo.
Vivere costantemente in un’area di sicurezza, infatti, equivale a vivere agli arresti domiciliari!
È vero che non ti espone a nessun “pericolo” ma, nello stesso tempo, ti fa semplicemente sopravvivere: senza emozioni, senza coraggio e senza nessuna novità.
Oggi voglio spiegarti come risolvere questo problema, raccontandoti una storia.
Sospendi tutto quello che stai facendo e prestami alcuni minuti di assoluta attenzione.
Ti sarà molto utile. Con me ha funzionato.
Una volta un Re ricevette in regalo due colombe bianche.
Erano gli uccelli più belli che avesse mai visto. Così, per allenarle, le affidò alle sapienti mani del suo capo falconiere.
I mesi passarono e il capo falconiere informò il sovrano che nonostante una delle due colombe fosse volata altissima nel cielo, l’altra non s’era mai mossa dal suo ramo.
Il Re, a quel punto, convocò guaritori e stregoni da tutte le terre limitrofe affinché si prendessero cura della sua colomba.
Però, nonostante i molti tentativi, nessuno riuscì a farla volare e ad accontentare il desiderio del sovrano.
I giorni passavano e ogni mattina, con estremo sconforto, il monarca continuava a vedere il suo volatile ancorato al trespolo.
Finché un pomeriggio, poco prima dell’imbrunire, il Re ebbe un’idea: “Forse ho capito – pensò fra sé e sé – ho bisogno di qualcuno che conosca la campagna per comprendere, al meglio, la natura di questo problema. E chi può essere più indicato di un contadino?”
Quindi convocò la sua corte e disse loro: “andate e portatemi il campagnolo migliore di tutta la nazione!”.
“Sarà fatto – gli rispose il ciambellano- le garantisco che entro due ore, sarà già al suo servizio!”.
E infatti la mattinata seguente, al suo risveglio, il monarca fu elettrizzato nel vedere il volatile volare alto sopra i giardini del suo palazzo.
“Chiamatemi immediatamente la persona che ha compiuto questo miracolo”, tuonò perentorio!
La corte, vista l’importanza di tale la richiesta, andò immediatamente dal contadino e lo accompagnò di fronte al sovrano.
“Come hai fatto a far volare questa colomba?”, domandò il Re.
Il contadino, quasi intimidito e con la testa china in segno di assoluta riverenza, rispose con un filo di voce: “è stato molto facile Sua Altezza, ho semplicemente tagliato il ramo sul quale era seduta”.
Siamo tutti nati per volare, per sprigionare l’incredibile potenziale che possediamo come esseri umani.
Spesso ci sediamo sui nostri comodi rami casalinghi, abbarbicati alle cose che per noi sono familiari.
Un giorno il grande scrittore Franz Kafka scrisse:
“Una gabbia andò in cerca di un uccello”
proprio per indicare che, inconsapevolmente, è lo stesso uccello che si rinchiude nella sua gabbia.
Per molte persone l’esistenza scorre e si consuma nella “mediocrità”.
Diventa piatta e ripetitiva invece che emozionante, eccitante ed elettrizzante.
Molti individui preferiscono sopravvivere nelle sicurezze del “già noto” piuttosto che affrontare, con coraggio, le novità e la “rivoluzione” del cambiamento.
In fondo, quel che è accaduto al pennuto di questa storia è ciò che succede alla maggior parte delle persone.
Non riescono a uscire dalla propria zona di sicurezza e restando ingabbiate sul proprio ramo o all’interno della propria “prigione”.
L’area di sicurezza non è altro che quella zona dove ti senti a tuo agio e protetto.
Per questo, anche se non ne sei consapevole, mangi sempre le stesse cose, frequenti sempre le stesse persone, vai sempre negli stessi posti o svolgi sempre il medesimo lavoro.
Esiste, infatti, un motivo logico per il quale agiamo sempre nello stesso modo.
É un programma ancestrale che ci spinge alla sopravvivenza.
Per il nostro cervello rettile (istinto) se mangi una cosa che hai già ingerito altre volte, avrai molte possibilità che non ti faccia male.
Utilizzando questa metafora molto semplice, ti ho svelato il “programma” che ti consente di sopravvivere con il minor sforzo possibile e con il minor dispendio di energie.
Ti è mai capitato di andare in palestra e usare per la prima volta un armadietto?
Bene, sono sicuro che quando ci tornerai per la seconda volta, tenderai a riutilizzare lo stesso armadietto.
E magari, la terza volta, se lo troverai occupato da un’altra persona, ti darà anche fastidio perché lo sentivi già come una tua proprietà.
Oppure, ti è mai capitato di uscire e di frequentare sempre gli stessi locali e di sederti sempre vicino alle persone che già conosci?
Già so che qualcuno di voi potrebbe rispondermi: “ma a me piace fare le cose che faccio e, soprattutto, sono sempre io che scelgo!”.
Allora ti chiedo, quando vai a una festa e conosci solamente due persone, con chi ti fermi a parlare?
Ovviamente con le persone che già conosci!
Rifletti con me, quelle persone con cui parli, sono state sempre dei tuoi amici o forse, prima di conoscerle, erano anche loro degli sconosciuti?
Quindi, se in quella festa facessi lo “sforzo” di parlare con degli sconosciuti, probabilmente tra loro potresti trovare un’altra persona con la quale dialogare con piacere.
Anni fa cercammo di organizzare una cena con gli ex compagni di classe ma dopo varie settimane impiegate per mettere tutti d’accordo, ci vedemmo solamente in quattro.
E sai perché?
Perché ognuno degli ex compagni di scuola suggeriva un proprio ristorante sia perché già lo conosceva e sia perché era vicino alla sua abitazione.
Così vale anche per le altre abitudini che abbiamo e alle quali non sappiamo rinunciare.
Insomma, non vogliamo fare delle cose nuove perché ci appaiono più difficili, dispendiose o scomode.
La cosa paradossale è che il nostro cervello cresce e si evolve solamente quando fa delle cose nuove.
Per uscire dal tunnel della routine, bisogna ricorrere alla forza di volontà e mettersi alla prova per superare l’ostacolo del comfort!
Sono sicuro che più cose nuove farai, più persone conoscerai, più ti sentirai libero, felice e appagato.
Ricordati sempre che quello che inizialmente può sembrarti difficile, un giorno diventerà facilissimo.
Ti faccio un esempio: ti ricordi il primo giorno che hai guidato una macchina?
Come ti sei trovato con l’uso della frizione e del cambio?
Riuscivi a pensare ad altro mentre guidavi?
No, assolutamente no. E sai perché? Perché tutta la tua concentrazione era lì, in quello che facevi.
Ora come guidi? Ti risulta difficile usare la frizione e il cambio?
Immagino di no.
Grazie alla ripetizione di quell’azione, tutto è diventato un automatismo.
Allo stesso modo, tutte le cose che inizialmente ti sembrano difficili (poiché fuori dalla tua area di comfort), in breve tempo, se avrai ripetuto più volte quelle azioni, diventeranno molto semplici.
Ti è mai capitato di pensare di voler far qualcosa e di non averla mai iniziata?
Ora vorrei che scrivessi, qui sotto nei commenti, tre cose che pensi siano giuste da fare ma che non hai mai avuto il coraggio di compiere perché ti avrebbero messo a disagio o ti avrebbero fatto sentire insicuro.
Esercitati ogni giorno a uscire, almeno una volta, dalla tua area di sicurezza.
Vedrai che nell’arco di poco tempo non avrai più nessuna resistenza nel provare nuove esperienze.
Non solo ti sentirai più felice ma ti consentirà di evolverti e di migliorarti.
Tanto più la tua area di comfort è grande tanto più ti sentirai libero e felice…
Inizia ora ad aprire la tua gabbia e a creare il tuo destino!
Imprenditore con 30 aziende e oltre 290 dipendenti.
Formatore e ideatore del percorso di evoluzione personale Io Creo il Mio Destino.
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Una risposta
E’ proprio così Leonardo. Ci proverò. Grazie, molto interessante!